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È un maschio o una femmina?

Pubblicato da Scubamonitor in Rettili · 11/4/2017 11:28:00
Tags: tartarughemarinedeterminazionedelsessotartarugacomuneC.carettatartarugaliutoDermochelyscoriacea
Un nuovo metodo per identificare il sesso delle tartarughe marine.



È un maschio o una femmina? Non avendo un cromosoma X o Y, il sesso delle piccole tartarughe marine è definito durante lo sviluppo dall'ambiente di incubazione. L’ambiente termico del nido determina se un embrione si svilupperà come maschio oppure come femmina. Temperature più calde della sabbia producono più femmine, temperature più fredde producono più maschi. A rendere le cose ancora più complicate, in alcune specie di tartarughe marine, la loro anatomia sessuale non è fisicamente visibile fino a circa una decina di anni quando si avvicinano alla maturità sessuale. Con l'aumento delle temperature globali e il cambiamento climatico, i nidi di tartarughe marine tendono a produrre un maggior numero di femmine rispetto ai maschi, aumentando ulteriormente il rischio di estinzione. Nonostante questo rischio, pochissimi studi in realtà verificano il sesso delle singole tartarughe marine e quindi confrontano tali dati con le previsioni dei rapporti sessuali in base all'ambiente di incubazione. Un passo fondamentale nella conservazione di questi animali consiste nella stima del rapporto fra sessi alla schiusa delle uova, che resta impreciso a causa della loro costituzione anatomica. Per superare le incertezze degli attuali metodi utilizzati per determinare il sesso delle tartarughe marine, gli scienziati della Florida Atlantic University hanno modificato un approccio immunoistochimico (IHC), utilizzato in tartarughe d'acqua dolce, e la sua accuratezza testata nell'identificare il sesso alla schiusa della tartaruga comune (C. caretta) e della tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). I risultati di questo studio, pubblicato sulla rivista The Anatomical Record, dimostrano che questo procedura rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di un metodo più affidabile per l'identificazione del sesso, di particolare importanza per le tartarughe liuto, considerate a rischio di estinzione.

PhotoCredit: Florida Atlantic University



L'importanza delle dimensioni nelle Aree Marine Protette

Pubblicato da Scubamonitor in Scogliere coralline · 15/2/2017 12:49:00
Tags: Acanthasterplanciiareemarineprotettestellacoronadispine
Nelle Aree Marine protette istituite per facilitare il recupero dei reef corallini a fare la differenza sembra che siano le dimensioni. In uno studio, che può sembrare un nuovo allarme per i coralli in via di estinzione, i ricercatori hanno scoperto che le piccole aree marine protette basate sulle comunità possono essere particolarmente vulnerabili ai devastanti attacchi della stella corona di spine (Acanthaster plancii)

Prognathodes basabei, una nuova specie di pesce farfalla scoperta nei reef corallini mesofotici delle Hawaii

Pubblicato da Scubamonitor in Ecosistemi mesofotici · 20/9/2016 15:17:00
Tags: pescifarfallaareemarineprotettePapahānaumokuākea
I pesci farfalla sono una delle principali attrattive dei reef corallini. Essi sono stati oggetto di studi approfonditi in tutto il mondo, per questo scoprire una nuova specie è un evento raro.

È corretto lasciar nuotare i turisti con specie di tartarughe marine minacciate?

Pubblicato da Scubamonitor in Rettili · 8/7/2016 15:03:00
Tags: tartarughemarineturismoalimentazione
Un nuovo studio mostra che la tartaruga verde (Chelonia midas) può godere di alcuni interessanti benefici, ma anche di andare incontro a pericolosi rischi, quando i turisti hanno il permesso di nuotare in mezzo a loro.

Una Grande Area Marina Protetta nel Mar Adriatico? Un’opportunità da cogliere con urgenza

Pubblicato da Scubamonitor in Mediterraneo · 23/5/2016 13:40:00
Tags: AreemarineprotetteMarAdriatico
Un recente articolo pubblicato su “Marine Policy” e commentato in questi giorni da “Lenfest Ocean News” evidenzia le attuali opportunità e i benefici attesi della creazione di una Grande Area Marina Protetta (LMPA) transfrontaliera, con specifico divieto di pesca a strascico, in una delle aree più sfruttate del Mediterraneo: il Mar Adriatico.
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