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Una Grande Area Marina Protetta nel Mar Adriatico? Un’opportunità da cogliere con urgenza

Pubblicato da Scubamonitor in Mediterraneo · 23/5/2016 13:40:00
Tags: AreemarineprotetteMarAdriatico


Un recente articolo pubblicato su “Marine Policy” e commentato in questi giorni da “Lenfest Ocean News
evidenzia le attuali opportunità e i benefici attesi della creazione di una Grande Area Marina Protetta (LMPA) transfrontaliera, con specifico divieto di pesca a strascico, in una delle aree più sfruttate del Mediterraneo: il Mar Adriatico.
Il Mar Mediterraneo possiede habitat unici ed ecologicamente significativi che lo rendono uno dei mari a maggior biodiversità nel mondo. Pur coprendo solamente lo 0,92% della superficie globale degli oceani, esso contiene più di 17.000 specie marine descritte, più del 20% endemiche. Ma secoli di sfruttamento del Mar Mediterraneo hanno impattato negativamente alcune di queste risorse marine.
Il Mar Adriatico settentrionale e centrale rappresenta una priorità nel Mediterraneo riguardo alla necessità di protezione. È questa una delle aree più produttive di tutta la regione ma la inusuale topografia del suo bacino, a nord e al centro, ha creato condizioni favorevoli per uno sfruttamento che ha causato un ampio degrado degli habitat marini, perdita di servizi ecosistemici e un declino di numerose specie, non solo quelle di interesse commerciale. La creazione di una Grande Area Marina Protetta (LMPA) con divieto di strascico può preservare la biodiversità e i servizi ecosistemici lungo la parte orientale del Mar Adriatico e promuovere il recupero delle aree con habitat degradati e migliorare la produttività a vantaggio dei pescatori stessi, come ampiamente dimostrato ovunque si sia stata intrapresa questa esperienza.
La creazione di una LMPA nel Mar Adriatico porterebbe benefici ecologici, socio-economici e politici, ad esempio:
- si prevede un incremento della biodiversità, aiuto nel recupero degli stock ittici eccessivamente sfruttati, ripristino delle funzioni e dei servizi ecosistemici (ed es. maggiore stabilità del fondale con conseguente miglioramento dei processi di mineralizzazione della sostanza organica e del ciclo dei nutrienti, di filtrazione, …) in aree dove questi sono stati compromessi. Ad esempio, la pesca a strascico ha drammaticamente ridotto le popolazioni di filtratori, incluse vongole, ostriche e spugne. Rimuovendo la pressione e consentendo un ritorno alla normalità di queste popolazioni potrebbe incrementare la qualità dell’acqua e limitare le anomalie nei bloom di fitoplancton.
La regione Adriatica è una delle aree più visitate del Mediterraneo. Importanti interessi economici, come il turismo, sono legati al mare e sono compromessi da uno stato ambientale non ottimale. Una LMPA potrebbe promuovere il recupero di specie carismatiche, in passato abbondanti, come i delfini, le balene e gli squali e permettere un riequilibrio della catena trofica, privata prevalentemente dell’importante ruolo di controllo esercitato dai predatori apicali.
Una LMPA transfrontaliera potrebbe facilitare la cooperazione internazionale fra paesi confinanti, e fornire nuove opportunità progettuali. Direttive internazionali, come la Strategia Europea per la regione Adriatico-Ionica, la Marine Strategy Framework Directive, i programmi di Cooperazione Italia-Croazia creano le condizioni ottimali per sviluppare proposte sulla conservazione dell’ambiente marino, su una lungimirante gestione delle attività di pesca, sul raggiungimento di una buona qualità ambientale, per garantire prospettive di “Blue Growth” seriamente sostenibili.





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