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L’invecchiamento è inevitabile? Non necessariamente per i ricci di mare

Pubblicato da Scubamonitor in Echinodermi · 5/6/2016 18:42:00
Tags: riccidimaresenescenzarigenerazione
In uno studio pubblicato su “Aging Cell” gli studiosi gettano nuova luce sui processi di invecchiamento nei ricci di mare, prospettando che il declino fisico che tipicamente accompagna l’invecchiamento non sia inevitabile.
I ricci di mare sono organismi notevoli. Essi sono capaci di far ricrescere le spine danneggiate e i pedicelli. Alcune specie vivono anche straordinariamente a lungo e, in modo anche più notevole, lo fanno senza mostrare segni di scadimento della salute, come un declino nella capacità rigenerativa o un incremento nella mortalità correlata all’età. Essi sono addirittura in grado di riprodursi come se fossero ancora giovani.
Studiando la capacità rigenerativa dei ricci di mare i ricercatori sperano di conoscere più a fondo i processi di rigenerazione, quelli che governano la rigenerazione dei tessuti che invecchiano come pure delle parti del corpo perse o danneggiate. Questo dovrebbe portare a una mglior comprensione dei processi di invecchiamento negli umani, con i quali i ricci di mare condividono una stretta relazione genetica.
I ricercatori hanno studiato la capacità rigenerativa di tre diverse specie di ricci di mare con lunga, intermedia e breve aspettativa di vita: il riccio di mare del Mar Rosso, Mesocentrotus franciscanus, uno degli organismi più longevi con un’aspettativa di vita di oltre 100 anni, il riccio di mare viola, Strongylocentrotus purpuratus, con un’aspettativa di vita di oltre 50 anni e il riccio di mare variegato Lytechinus variegatus, con un’aspettativa di vita di soli 4 anni.
Con loro grande sorpresa i ricercatori hanno scoperto che la capacità rigenerativa non era influenzatata dall’età: come nei ricci molto longevi, la capacità rigenerativa delle specie con aspettativa di vita più breve non declinava con l’età.
La teoria prevalente dell’evoluzione dell’invecchiamento sostiene che l’invecchiamento è un effetto collaterale dei geni che promuovono la crescita e lo sviluppo degli organismi che hanno una bassa probabilità di sopravvivenza in natura, una volta che si sono riprodotti. Molti organismi con bassa aspettativa di sopravvivenza in natura vanno incontro a un rapido declino una volta che hanno raggiunto la maturità riproduttiva.
Questa scoperta va contro tale teoria. Sebbene il riccio variegato abbia una aspettativa di vita molto più bassa in natura delle altre due specie esso non ha dato nessuna prova di un declino nella capacità rigenerativa con l’età, il che suggerisce che la senescenza può non essere legata a una breve aspettativa di vita in natura.





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