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Le oloturie, gli aspirapolvere degli oceani, sono molto vulnerabili all’inquinamento e all’eccesso di pesca.

Pubblicato da Scubamonitor in Genetica · 14/4/2016 09:49:00
Tags: echinodermicetriolidimare


Nonostante somigli ad un hot dog bruciacchiato, Holothuria edulis vanta un importante ruolo negli oceani. 

Un nuovo studio di genetica analizza il valore di questi organismi negli ecosistemi marini delle isole di Okinawa (Giappone), la loro elevata sensibilità agli stress ambientali e l’eccessivo sfruttamento da pesca.
Al pari di altre oloturie, gli esemplari di H. edulis, durante le ore notturne, aiutano a ripulire il fondo marino e i reef corallini grazie al loro intestino. Questi invertebrati restano al riparo durante le ore del giorno aspettando la notte per avanzare, lentamente, lungo il fondo sabbioso, in cerca di cibo. I tentacoli, usati per alimentarsi, aiutano l’animale a spingere sabbia e ciotoli attraverso l’apparato digerente che assorbe nutrienti dal detrito (piante morte, materiale animale) ed espelle sabbia più pulita e ossigenata. I sistemi marini in salute si basano sugli animali che forniscono questo tipo di servizio di pulizia: senza di loro, una quantità di detrito potrebbe impattare la salute di animali e piante, riducendo la salute del sistema in toto.
Un rapido incremento nel sud est asiatico nella domanda di consumo dei  cetrioli di mare, sia come cibo, sia come medicine, ha incrementato la pressione di pesca in molte parti del mondo. L’eccesso di pesca, a sua volta, potrebbe significare l’estinzione per queste specie già soggette a inquinamento e distruzione degli habitat ovunque. Oggi almeno 16 specie di oloturie sono considerate dallo IUCN a rischio di estinzione.
Lo studio ha esaminato lo scambio genetico fra diverse popolazioni di Holothuria edulis. Quando viene catturata, H. edulis viene preparata e seccata per ottenere cibo, medicine o esportarla in altre aree.
A Okinawa, gli scienziati erano interessati a confrontare la diversità genetica delle popolazioni di H. edulis lungo una varietà di habitat costieri – un fattore estremamente importante nel determinare se le popolazioni possono sopravvivere in sicurezza in caso di stress -. 
Una popolazione di organismi privi di diversità è più vulnerabile alle minacce, incluse le malattie, che possono facilmente spazzare via una popolazione troppo geneticamente simile (e vulnerabile a particolari patogeni).
Nel loro studio, che valutava habitat marini da relativamente integri a profondamente industrializzati, i ricercatori hanno osservato in alcune popolazione di oloturie lungo le coste orientali di Okinawa, dove l’acqua era inquinata dalle vicine industrie, scarichi fluviali e sviluppo costiero, una bassa diversità genetica. In contrasto le popolazioni in siti più integri, nella costa occidentale dell’isola, erano geneticamente più diverse. 
Dal momento che le popolazioni apparivano separate le une dalle altre, molto probabilmente l’eccesso di pesca potrebbe essere il colpo finale per le popolazioni di oloturie vulnerabili e mal equipaggiate per riprendersi.
I ricercatori concludono sottolineando che esortare i paesi a porre restrizioni alla pesca di oloturie aiuterà ad assicurrare il futuro di innumerevoli specie vulnerabili, che aiutano a mantenere puliti e in salute gli ecosistemi marini. Ma come prima cosa dovrebbero essere Okinawa e il Giappone a dare l’esempio.

Materiali tratti da: 






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