I virus oceanici potrebbero avere un impatto sul clima della Terra - Scubamonitor Blog - Scubamonitor

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

I virus oceanici potrebbero avere un impatto sul clima della Terra

Pubblicato da Scubamonitor in Virus · 5/7/2016 12:04:00
Tags: anidridecarbonicaclimacianofagi

 I cianobatteri costruiscono strutture caratteristiche chiamate stromatoliti, spesso bersaglio di virus marini.

Un nuovo studio rivela che i patogeni sottraggono energia ai batteri oceanici impedendogli di catturare l’anidride carbonica. Come risultato i virus potrebbero esere responsabili di miliardi di tonnellate metriche di anidride carbonica extra ogni anno, anche se l’impatto sull’ambiente non è ancora chiaro.
L’oceano è pieno di microbi che utilizzano la CO2 prendendo energia dal sole. Infatti convertendo questo carbonio nelle particelle elementari del corpo, i cianobatteri e altri microbi sequestrano, o fissano, quasi la metà dell’anidride carbonica del pianeta.
Ma i virus possono interferire su questo processo. Quando attaccano i cianobatteri, essi iniettano il loro materiale genetico trasformando i microbi in virtuali fattorie di virus. Il DNA iniettato include geni fotosintetici suggerendo che i virus – conosciuti come cianofagi – potrebbero cambiare il modo dei batteri di processare il carbonio.
Per scoprire ciò gli scienziati dell’Università di Warwick UK, hanno infettato uno dei più piccoli e più abbondanti microbi fotosintetici sul pianeta - Synechococcus— con cianofagi, sia del Canale della Manica sia del Mar Rosso. Hanno alimentato i batteri con bicarbonato di sodio, che serviva come fonte di CO2. Utilizzando carbonio radioattivo nella soda, i ricercatori hanno potuto tracciare precisamente quanta anidride carbonica veniva sequestrata dai batteri – o fissata – nel corso del tempo. Alcune ore dopo che gli scienziati avevano introdotto i virus, la fissazione del carbonio si è bloccata. I batteri infettati con i fagi del Mar Rosso e del Canale della Manica fissavano rispettivamente da 4,8 a 2,3 volte in meno il carbonio rispetto alle cellule ospiti non infettate. La fissazione del carbonio diminuiva, indipendentemente da quanta luce colpiva i batteri. Criticamente, il team ha trovato che la riduzione nella fissazione del carbonio non era bloccata dai precoci cambiamenti nei processi di fotosintesi, quando i cianobatteri usano la luce del sole per produrre energia. Le cellule infettate convertivano la luce del sole in energia come le cellule non infettate. Sembra invece che i virus interferiscano durante gli stadi tardivi quando i batteri normalmente usano l’energia del sole per fissare il carbonio inorganico, trasformandolo in zuccheri. Indirizzando quella energia verso la loro riproduzione i virus bloccano la capacità dei batteri di fissare il carbonio.
Il team ritiene che i cianofagi prevengano la fissazione fra i 20 milioni e 5,3 miliardi di tonnellate metriche di carbonio ogni anno.




Nessun commento

 
Torna ai contenuti | Torna al menu