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MAC o MUCK

Pubblicato da Scubamonitor in Destinazioni sub · 17/7/2009 20:39:00
Tags: muckdivinglembeh
      
                           

I termini mac (per macro) o muck, che sta per immersioni nella sporcizia, spesso si sovrappongono, anche perché accomunati da un medesimo suono, ma il loro significato è in realtà ben diverso. Quando si parla di macro diving, come dice il nome stesso, il nostro obiettivo è appunto l'utilizzo di un’ottica fotografica, quella macro, cioè quella che ci consente di fotografare organismi minuscoli alla distanza di appena qualche centimetro. Possiamo dire che ci dedicheremo alla macro se, per esempio, la nostra intenzione è quella di cercare un pigmea sea horse in una gorgonia, o qualche granchio o gamberetto in mezzo ai rami di qualche corallo molle.
Se invece l’immersione ha luogo in ambienti dove l’habitat predominante è addirittura spazzatura o fango (e dove quindi la visibilità può essere notevolmente ridotta) ma la nostra maschera è intenta a rovistare in mezzo a tale spazzatura alla ricerca di organismi spesso minuti, allora possiamo dire che stiamo facendo una muck dive.
Entrambi i tipi di immersione hanno in comune la ricerca di organismi di piccole dimensioni ma nel caso di una muck dive questo non è sempre vero.
Se pensiamo a località come lo stretto di Lembeh, certamente possiamo porci l’obiettivo di fotografare dei pigmea sea horse ma nel corso della nostra immersione è possibile incontrare organismi di ben altre dimensioni, come ad esempio i caratteristici frog fish che ho personalmente osservato divorare pesci istrice delle dimensioni di almeno 15 centimetri.
Se poi facciamo riferimento alle immersioni di Seraya’s Secrets, a Bali, le eccezioni sono ancora diverse. Pur trattandosi di immersioni su sabbia e ciottoli neri, la visibilità è sempre stata eccellente, superando di gran lunga i dieci metri; a parte i gamberetti arlecchino ed altri crostacei, nudibranchi o vermi, lungo il percorso si incontrano murene enormi, banchi di platax di grandi dimensioni che sfiorano incuranti l’obiettivo della macchina fotografica, una quantità incredibile di pesci. E’ quindi difficile affermare, uscendo da una immersione di questo genere, di aver effettuato una muck dive come definito in precedenza.
In conclusione non è indispensabile decidere come chiameremo queste immersioni, che siano macro o muck non ha importanza, quello che conta saranno le emozioni che esse ci avranno regalato.



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