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Come mordono i denti degli squali?

Pubblicato da Scubamonitor in Squali · 25/9/2016 14:25:00
Tags: segaHexanchusgriseusGaleocerdocuvierCarcharhinus


Attaccando vari tipi di denti di squalo a un seghetto alternativo ricercatori dell’Università di Washington sono stati in grado di studiare i vantaggi biologici e le differenze nelle risposte che le diverse forme di denti hanno, testando le loro performance in condizioni realistiche.
I denti degli squali godono di una grande reputazione. I predatori degli oceani usano le loro bocche, che vibrano come seghe, per sbranare efficacemente le prede, che vanno dai mammiferi marini alle tartarughe marine, agli uccelli marini e, occasionalmente, l’uomo.
Ci sono più di 400 specie di squali nel mondo, ognuno ha una forma dei denti unica. Alcuni sono semplici triangoli, altri sono profondamente dentellati o a forma di arpione. Ma nonostante questa varietà gli scienziati non hanno riscontrato differenze su come i diversi tipi di denti di squalo tagliano e penetrano nei tessuti. Un recente studio della University of Washington, testando le performance in condizioni reali, ha cercato di capire perché i denti di squalo hanno forme diverse e quali vantaggi biologici le varie forme hanno. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Royal Society Open Science.
Gli squali scuotono rapidamente le loro teste quando mordono le prede, quindi riuscire a valutare come si comportano denti affiancati in movimento  era di importanza cruciale nei test di studio.
I ricercatori hanno accostato alla lama di una seghetto alternativo tre diversi tipi di denti di squalo, poi  hanno tagliato spesse fette di salmone a una velocità che simulava la velocità di una testa che si scuote, come se uno squalo divorasse una preda. Quando il salmone veniva tagliato, denti diversi tagliavano in modo diverso. I ricercatori avevano trovato un modo per distinguere fra questa enorme differenza morfologica osservabile in natura nei denti di squalo.
I ricercatori hanno inoltre notato che i denti di alcune specie si spuntavano più rapidamente di altri. Due tipi di denti, appartenenti agli squali tigre e seta, si spuntavano solo dopo diversi passaggi della lama della sega sopra i tessuti, il che significava che è possibile che questi squali in natura debbano sostituire i loro denti ogni volta che uccidono una preda.
I denti dello squalo capopiatto (Hexanchus griseus) non tagliavano così bene, ma essi non si spuntavano così rapidamente come gli altri denti.
C’è un compromesso fra l’essere tagliente e la longevità del bordo di un dente, è un po’ come se alcuni squali dovessero rimpiazzare i loro denti più di frequente, passandoci costantemente uno strumento affilato.
Secondo gli autori questo potrebbe fare nuova luce sui pattern di foraggiamento dei diversi squali. Per esempio, lo squalo capopiatto, con denti più smussati e di più lunga durata, potrebbe inghiottire le sue prede intere. Gli squali tigre (Galeocerdo cuvier) che mangiano una gamma più vasta di prede come le tartarughe marine, i dugonghi e gli uccelli marini di solito mordono le prede a pezzetti prima di mangiarle e necessitano di denti più aguzzi per forare, ad esempio, il carapace di una tartaruga.
Quando il tessuto è perforato e attorcigliato da una parte all’altra, come avviene nelle prede durante l’attacco di uno squalo, i tessuti delle prede non si comportano sempre allo stesso modo. Avviene una cosa simile all’uso del pongo che può essere disteso fino a formare un lungo pezzo filamentoso quando tirato lentamente ma che si spezza in due quando tirato a velocità maggiore.
I tessuti biologici, quando tirati o tesi, si comportano allo stesso imprevedibile modo. È stata questa sottigliezza che il team di ricerca ha cercato di catturare tramite esperimenti che implicavano il movimento. I ricercatori pensano che questo sia il primo studio nel suo genere che mima come gli squali cacciano e uccidono.
L’idea di incollare i denti su un seghetto alternativo si è dimostrata una soluzione semplice ad un problema complesso.




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