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Pesci contro vermi mostro

Pubblicato da Scubamonitor in Vermi · 4/11/2016 12:00:00
Tags: EuniceaphroditoisScolopsisaffiniscomportamentoanimalemobbing
I pesci usano il mobbing contro i nemici più forti



Eunice aphroditois, conosciuta anche come verme Bobbit, seppellisce il suo lungo corpo in profondità sotto la sabbia, lasciando solo le sue potenti mascelle protrudere in superficie. Essa le usa per afferrare prede inconsapevoli e trascinarle nel suo buco, in una frazione di secondo. I biologi dell’Università di Basilea hanno osservato da vicino questo orribile cacciatore e le sue prede e hanno notato un affascinante tipo di comportamento: i pesci preda si difendono da questo mostruoso verme attaccandolo con getti d’acqua e forzandolo alla ritirata. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.
Il verme Bobbit (Eunice aphroditois) aggredisce le sue prede tramite l’imboscata, una tecnica di caccia basata su un notevole camuffamento insieme all’elemento della sorpresa. L’anellide sta sepolto sotto la sabbia, fino alla testa, e giace in attesa delle prede, afferrandole con i tentacoli lunghi e sottili di forma cilindrica. Ogni pesce che vaga troppo vicino soccombe alla fulminante presa degli artigli del Bobbit ed è trascinato nel suo cunicolo. Questo anellide predatore vive sotto la sabbia nel fondo oceanico dell’Indo- Pacifico e può raggiungere fino ai tre metri di lunghezza.

Per la prima volta i biologi della University of Basel's Department of Biomedicine hanno potuto osservare come Scolopsis affinis un pesce dello Stretto di Lembeh, nell’Indo-Pacifico, reagisce contro il verme Bobbit. Se uno Scolopsis scopre un verme Bobbit o osserva un membro della sua stessa specie che viene catturato, esso inizia un comportamento conosciuto in biologia come “mobbing”, nel quale animali prede, altrimenti senza difese, attaccano i loro predatori. Nel caso di Scolopsis il pesce nuota verso l’entrata del foro scavato dal verme, si posiziona vicino verticalmente con il muso all’ingiù e spruzza getti d’acqua taglienti in direzione del Bobbit. Membri della medesima specie, che vedono tale comportamento, si uniscono, bombardando il verme in agguato con una batteria di getti d’acqua, finché viene costretto a ritirarsi nel suo buco. Una volta che il predatore è stato individuato e localizzato le sue possibilità di effettuare altre imboscate vengono azzerate.
I ricercatori credono che questo comportamento possa essere spiegato con l’incremento di possibilità di sopravvivenza che deriva dalla scoperta della tana del verme Bobbit, specialmente dal momento che il verme tende a rimanere in una singola località. Non solo i mobbers conoscono il luogo del predatore, il che permette loro di evitarlo in futuro, ma essi hanno inoltre reso visibile la località del verme a tutti gli altri pesci nell’area.
"Riguardo alla loro capacità mentale, i pesci sono in gran parte sottostimati. Le ricerche sul loro comportamento, nei loro habitat naturali, continuano a rivelare grandi sorprese ".

PHOTOGRAPHER University of Basel, Department of Biomedicine




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